Il Cardinale Tettamanzi a Cavallasca

Incoronazione della Statua della Beata Vergine Maria e del Bambino Gesù

La celebrazione e il rito

Nel cuore del Settenario per le celebrazioni della festa della Madonna del Rosario, giovedì 3 ottobre 2013, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha presieduto in modo paterno la solenne celebrazione dell’Incoronazione. Per la prima volta, entra nella nostra piccola Chiesa un cardinale che, meravigliato dal clima familiare, non esita a dire mi sento in una famiglia grande, bella. Rinnovando il suo ringraziamento alla Comunità, il cardinale Dionigi ha espresso tre motivi di gioia in Maria attraverso tre parole che la caratterizzano:
umiltà
, davanti a Dio è grande colui che è umile. Ci sono persone che hanno una tale sapienza da ritenersi poveri e piccoli;
servizio
, quando una persona è umile non pensa a se stessa, ma subito agli altri. Ha dentro di sé quella forza che la spinge ad aprirsi, perché l’umiltà è una virtù attiva e feconda;
amore
, più grande è l’amore, più abissale è la nostra umiltà e più generosa diventa la nostra disponibilità verso gli altri.
E infine, entrando nel significato del rito, il cardinale sottolinea che incoronando Maria Regina del cielo e il bambino Gesù Signore della Storia, anche noi oggi chiediamo al Signore di vivere gesti di profondità, così da essere umili e servi per regnare come Cristo e come Maria. La Comunità si è stretta attorno alla sua stessa popolarità, rinverdendo la sua fede e chiedendo grazie alla Vergine Madre che, nel suo mistero di figlia e discepola ancora a noi  oggi dice fate quello che egli dice, indicandoci e portandoci presso il suo Figlio.

Le corone della Vergine e del Bambino Gesù

I coscritti della classe 1963 offrono le Corone poste nuovamente sul capo della Vergine Madre e del Figlio Gesù. Il solenne atto dell’Incoronazione della Vergine Maria e del Divin Figlio è il gesto filiale attraverso il quale la fede popolare della nostra Comunità cristiana riconosce in Maria la Regina del cielo e della terra, e in Gesù il Redentore e il Signore della storia a cui affidare le vicende personali, familiari e la vita del paese.
Le due Corone, realizzate dagli artigiani cesellatori Mario e Daniele Lissi, sono costituite da sei foglie d’àcanto sulle quali poggia il mondo a significare l’ordine della natura e del creato, entrambi sorretti dalla Croce, nostra unica salvezza.
Nella Corona della Vergine Maria sono poste le dodici stelle richiamate in Apocalisse 12 “apparve un grande segno nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo”. Ciascuna stella rifulge di una chiarissima luce di un brillante che la Madre riceve dal Figlio; alla loro base è visibile una schiera di pietre celesti, colore del manto della Vergine di cui auspichiamo il patrocinio.
La Corona del Bambin Gesù, di dimensioni più piccole, si distingue in particolare per la presenza dei fiori del Giglio di chiara luce, simbolo del candore che il Figlio di Dio riversa sulla Madre e sull’umanità intera. Le pietre rosse poste alla base stanno a indicare la sua stessa natura umana, attraverso la quale Egli ci ha salvati e redenti, ricordandoci la nostra professione di fede in Gesù “vero Dio e vero uomo”.

Ci protegga Colei che, con atto d’amore, ha generato il Signore del Vita.

Il restauro della statua lignea della Vergine

Già nell’ottobre 2012, in occasione del Settenario della B.V. Maria del Rosario, abbiamo vissuto le celebrazioni per il restauro della statua lignea ottocentesca, commissionata degli amici della classe 1961 e 1962.