Prima Comunione. Genitori in cammino
L'Eucaristia forma alla comunione. II incontro (9 marzo 2014)
L’Eucaristia: ringraziamento e memoriale
Rincuorano ed elevano le parole di Papa Francesco quando, parlando dell’Eucaristia e rivolgendosi ai cristiani nel mondo, dice che l’Eucaristia è il supremo ringraziamento al Padre, che ci ha amato tanto da donarci il suo Figlio per amore. E il termine Eucaristia riassume tutto quel gesto, che è gesto di Dio e dell’uomo insieme, gesto di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Memoriale non solo in quanto ricordo ma centro della salvezza perché ogni volta che celebriamo questo sacramento, partecipiamo al mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo. Da qui il partecipare all’Eucaristia domenicale non è un semplice rito, una abitudine che abbiamo assunto, una consuetudine. Molto di più: celebrare l’Eucaristia è lasciarci conformare a Cristo in modo unico. Diventa importante partecipare all’Eucaristia domenicale: andare a messa, partecipare all’Assemblea domenicale è per ogni discepolo di Gesù, per ogni suo amico, non un dovere, ma un compito che interpella la personale libertà. Ciascuno è libero di scegliere cosa sia più opportuno fare nel giorno di domenica, ma il Signore ha da sempre scelto di incontrare i suoi figli: donare loro la Parola di vita cui poggiare le proprie parole; offrire loro il Pane d’eternità per nutrire il loro spirito di figli; aprire spazi di relazione da vivere in Comunità insieme ad altri figli e discepoli. Il Signore non costringe, non obbliga, ma interpella. La nostra risposta, positiva o negativa che sia, è sempre stare di fronte al Signore: porgendogli il viso o dandogli le spalle.
La Comunione Eucaristica come esperienza di comunione umana
Ci chiediamo: posso io, papà e mamma, essere uomo e donna di comunione? Dove si vede trasparire questa capacità di unità, di incontro, di confronto? A volte noi adulti siamo feriti e viviamo relazioni fratturate – quando non frantumate – cariche di memoria di fatiche passate, più o meno recenti. Eppure lì, dentro queste fratture sono adulto, chiamato a vivere segni di comunione con coloro che ci hanno fatto del male. Se l’orgoglio guida le nostre scelte, allora la Croce della nostra umanità diviene così pesante da generare parole cattive, dure, amare. Non sincere. Poco evangeliche. Davanti alla Comunione dei nostri figli, abbiamo il compito di essere adulti di comunione per insegnare ai piccoli l’esperienza della comunione. Allora i nostri ragazzi dovranno imparare a vivere l’esperienza della comunione con quegli amici e compagni con cui hanno incrinato un’amicizia, dovranno tornare sul terreno dell’inimicizia per seminare parole buone e di unità, sapranno dare molto di più di quanto hanno ricevuto da un’esperienza di male, di rottura, di divisione. Questo è anche prepararli alla Prima Comunione: non la festa, ma la vita! E se la vita sarà buona, allora sarà una grande festa. Qui certamente, in cielo ancor di più. Il Signore sostenga voi, mamme e papà, perché i vostri piccoli crescano, con la vostra presenza, nella autentica vita evangelica.