Il discernimento nella coppia
Il discernimento ”spirituale” non può dunque essere considerato alla stregua di una tecnica o di una «ricetta» predefinita, ma è la grazia di una conoscenza affinata e critica, proveniente da una luce interiore, ispirata e sostenuta dalla Parola di Dio. Essere intelligenti, esercitare un giudizio, mettere in atto tutte le proprie facoltà intellettuali è dono e responsabilità. Si tratta di un lavoro indispensabile nella vita spirituale, per «discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, gradito e maturo» (Rm 12,1), per «distinguere il bene dal male» (Eb 5,14); è quell’operazione preventiva di provare, esaminare se stessi e il proprio comportamento (2Cor 13,5; Gal 6,4). Esaminando più da vicino l’operazione del discernimento spirituale, va ricordato che il cristiano, abitato dallo Spirito santo, deve imparare a riconoscerne la presenza.
Questo discernimento di fondo diviene necessario di fronte alle singole decisioni, alle precise scelte da compiere, soprattutto quando impegnano la forma da dare alla nostra vita. I nostri desideri più profondi e persistenti, i nostri cammini di ricerca della felicità abbisognano più che mai di essere passati al vaglio. Anche in questo caso il discernimento è operazione delicata e difficile (Enzo Bianchi, fondatore della Comunità dei Monaci di Bose).
CI PARLA ANTONELLA, Monaca della Comunità del Monastero di Bose (Biella)